Gommalacca

Gommalacca

 

La gommalacca è un prodotto naturale ottenuto dalle secrezioni della cocciniglia Kerria Lacca, la quale si nutre dei succhi di piante come il fico sacro (Ficus religiosa), il giuggiolo (Ziziphys jujuba), il becco di pappagallo (Butea monosperma) o il Croton laccifer. L’insetto espelle le componenti resinose dei succhi che si depositano sui rami degli alberi, dove induriscono formando spessi strati. I rami avvolti dalla gommalacca grezza vengono raccolti manualmente e si trovano in commercio come stick-lac.

Le croste resinose vengono ora staccate dai rami e macinate. Si estrae ripetutamente con acqua alcalina per rimuovere il colorante idrosolubile, il cosiddetto lac dye. Durante questo processo si eliminano anche corpi estranei come legno, sabbia, insetti ecc. Il prodotto in grani ottenuto tramite questa operazione viene lasciato asciugare al sole e si trova in commercio come seed lac (lacca in grani)

Per ottenere la gommalacca in scaglie il prodotto grezzo in grani viene riscaldato a circa 140 °C e filtrato manualmente attraverso una tela di cotone oppure meccanicamente tramite un filtro. La gommalacca ancora liquida raffreddandosi solidifica in strati sottili, che rompendosi formano le note scaglie. Il prodotto così ottenuto ha un contenuto naturale in cera dal 3 al 5 % e si adatta benissimo per la produzione di vernici per mobili, donando un particolare effetto di lucentezza vellutata.

Per ottenere la gommalacca decerata, la lacca in grani viene disciolta in alcool, filtrata ripetutamente per rimuovere la cera e impurità ed eventualmente trattata con carboni attivi per rimuovere il pigmento non idrosolubile della gommalacca (Erythrolaccin). Dopo l’evaporazione dell’alcool la gommalacca liquida viene trattata come sopra per ottenere il prodotto in scaglie. A seconda del processo di decolorazione si ottengono qualità decerate da rosso rubino fino a pressoché incolore. La gommalacca così ottenuta si adatta per la produzione di vernici completamente trasparenti.

A temperatura ambiente e al freddo la gommalacca è piuttosto dura, molto fragile e friabile, inodore e insipida. Il punto di rammollimento varia da 55 a 65 °C, scaldando ulteriormente la gommalacca si scioglie. La gommalacca riscaldata emana un gradevole odore. Il numero di acidità varia da 60-80 mg/g a seconda delle qualità. La gommalacca non è solubile in acqua, tuttavia si gonfia a contatto con acqua. Per questo motivo bisogna evitare di bagnare mobili rifiniti alla gommalacca.

La gommalacca è un utilissima materia prima che in passato, prima dell’invenzione delle resine sintetiche, ha avuto una larghissima diffusione. Infatti, si utilizzava tra l’altro per la produzione di:

  • Ceralacca per sigilli
  • Lacche (vernici trasparenti)
  • Mole (come legante per i granuli abrasivi)
  • Mastice
  • Dischi fonografici (78 giri)
  • Colle
  • Inchiostri
  • Vernici

Ancora oggi la gommalacca è una ricercata materia per applicazioni speciali come ad esempio:

  • Restauro di mobili antichi: prima dell’avvento delle vernici a base di resine sintetiche si utilizzava la gommalacca per realizzare superfici lucide. La gommalacca si diffuse largamente solo dopo il 1800, quindi non sarebbe autentico applicare la gommalacca a mobili in stile barocco o addirittura più antichi. Questi mobili venivano lucidati a cera. La gommalacca si applica tranquillamente per la finitura del legno di tutti i mobili dal 1800 in poi, come ad esempio quelli in Stile Liberty, a vecchie radio e grammofoni in legno fino al primo dopoguerra.
  • Produzione di vernici per liuteria, specialmente violini.
  • Nell’industria alimentare come rivestimento per cioccolatini, gomma da masticare e agrumi.
  • Come siccativo per vernici ad olio.
  • Per la produzione di inchiostri speciali per calligrafia, fumetti, ecc.
  • Come adesivo per sigarette.
  • Nella cosmesi naturale come componente di lacca per capelli.
  • Come denaturante per alcool.
  • In farmaceutica come rivestimento per pastiglie resistenti al succo gastrico.
  • Come ingrediente per bengala gialli.
  • Per la produzione di lacche isolanti per bobine.

La solubilità della gommalacca nei vari solventi è riportata nella seguente tabella:

Solvente

Solubilità

Metanolo (alcool metilico)

Solubile

Etanolo (alcool etilico)

Solubile

Isopropanolo

Solubile

n-Butanolo

Solubile

s-Butanolo

Solubile

Isobutanolo

Solubile

t-Butanolo

Solubile

Alcool n-amilico

Solubile

Diacetonalcool

Solubile

Lattato di etile

Solubile

Glicole dietilenico

Solubile

Glicole propilenico

Parzialmente solubile

Glicole etilenico

Insolubile

Glicerina

Insolubile

Etere metilico del glicole etilenico

Solubile

Etere etilico del glicole etilenico

Solubile

Etere butilico del glicole etilenico

Solubile

Etere metilico del glicole dietilenico

Solubile

Etere etilico del glicole dietilenico

Solubile

Etere butilico del glicole dietilenico

Solubile

Etere metilico del glicole propilenico

Solubile

Etere etilico del glicole propilenico

Solubile

Acido acetico glaciale

Solubile

Acido formico 85 %

Solubile

Acido propionico

Solubile

Acido butirrico

Parzialmente solubile

Acido palmitico

Insolubile

Acido lattico

Parzialmente solubile

Acetato di etile

Insolubile

Acetato di n-butile

Insolubile

Acetato di n-amile

Insolubile

Dietilftalato

Insolubile

Dibutilftalato

Insolubile

Acetone

Parzialmente solubile

Acetofenone

Parzialmente solubile

Metiletilchetone

Parzialmente solubile

Anilina

Solubile

Piridina

Solubile

Etere dietilico

Insolubile

Acetaldeide

Solubile

Benzene

Insolubile

Toluene

Insolubile

Xilene

Insolubile

Etere di petrolio

Insolubile

Nitrobenzene

Insolubile

Bromobenzene

Insolubile

Dicloroetano

Insolubile

Cloroformio

Insolubile

Tetracloruro di carbonio

Insolubile

Solfuro di carbonio

Insolubile

 

Legenda:

Solubile: la gommalacca si dissolve completamente

Parzialmente solubile: la gommalacca non si dissolve completamente oppure molto lentamente

Insolubile: la gommalacca non si dissolve, si gonfia oppure forma una sospensione colloidale